IDEAZIONE
SOTTO I FANALI, L’OSCURITÀ Inchiesta sulla Strategia della tensione
ASSOCIAZIONE CULTURALE TERRATERRA

OBIETTIVI E AZIONI

Il progetto si prefigge di recuperare la memoria della strategia della tensione mediante la combinazione di forme narrative e metodi di approccio diversi:

  • la drammaturgia teatrale;

  • la ricostruzione storica (documentazione, testimonianze e interpretazioni);

  • l’informazione;

  • l’analisi psicologica;

  • l’analisi sociologica.

    Il progetto intende realizzare 5 video lezioni teatrali di 1h e mezza ciascuna da realizzarsi in uno spazio scenico e nei luoghi dove avvennero i fatti narrati (p. es.: stazioni, treni, piazze in cui si consumarono le stragi).

    Le 5 video lezioni (5 episodi tematici che si innestano sulla linea narrativa, ossia il percorso di ricerca compiuto dalla studentessa universitaria) svilupperanno 5 elementi fondamentali della strategia della tensione:

  • la guerra psicologica (titolo alternativo: la guerra non ortodossa)

  • la cospirazione strisciante

  • il colpo di stato

  • la strage

  • la vite autoritaria

    Ciascuna video-lezione si svolgerà con la compresenza di un’attrice e di un esperto e svilupperà un’analisi su più livelli composta da secondo una linea di continuità narrativa: la ricostruzione della strategia della tensione che una studentessa universitaria compie per la propria tesi di laurea.

    La realizzazione delle 5 video lezioni saranno precedute da:

  1. Un percorso di backstage finalizzato a documentare le metodologie, i materiali e gli approcci adottati per l’interpretazione della strategia della tensione e la elaborazione drammaturgica.
    Il backstage si svilupperà attraverso una serie di video clip-interviste con esperti che via via illustreranno il senso del progetto secondo angolazioni differenti, rispondendo a domande- chiave. I video-clip saranno caricati su un apposito canale youtube e utilizzati per fare conoscere il senso dell’operazione progettuale (periodo di realizzazione: maggio-giugno 2021).

  2. Un momento pubblico di presentazione e sensibilizzazione del progetto, finalizzato anche ricercarne la sostenibilità (dibattito pubblico diffuso online) attraverso il lancio di un’azione di crowdfunding (periodo di realizzazione: settembre 2021).

IL TITOLO E L’ARGOMENTO

Il titolo del progetto - Sotto i fanali, l’oscurità – riproduce un verso di Rino Gaetano tratto da Aida, canzone nella quale sono ripercorsi, mediante un linguaggio allusivo e non sempre di facile comprensione, oltre quarant’anni di storia italiana con ricorrenti riferimenti ai suoi aspetti più tragici e occulti.

Il verso è stato scelto per evocare indirettamente il tema su cui il progetto vuole focalizzarsi: la strategia della tensione.

Con questa espressione, infatti, si intende un preciso segmento della storia italiana che si sviluppa tra il 1965 e il 1975, con propaggini sino ai primi anni ‘80. Questo periodo si caratterizza per la progressiva affermazione dell’uso della violenza nella lotta politica e per la concomitante formazione di organizzazioni armate eversive di diversa matrice ideologica (su fronti opposti: neofascista e comunista combattente). In questi quindici anni, l’Italia diventa teatro delle stragi più efferate dalla fine della seconda guerra mondiale, nonché di una sequenza diffusa di attentati, sequestri, scontri violenti. Tutti questi atti vengono compiuti in un clima di tensione crescente, secondo un sistema di provocazioni, reazioni e paure utilizzate strumentalmente per obiettivi che non appaiono immediatamente comprensibili. Ancora oggi, a oltre cinquant’anni di distanza, permangono nebbie e interrogativi sulle responsabilità e sulle reali motivazioni all’origine di quei fatti.

Tuttavia, documentazioni emerse a partire dagli anni Novanta del secolo scorso individuano una funzione più sfuggente e profonda della strategia della tensione. Essa sarebbe stata concepita come la condizione preliminare necessaria per sferrare un attacco all’assetto democratico e costituzionale italiano voluto da forze interne agli stessi apparati dello Stato mediante il concorso di formazioni eversive di ispirazione neofascista. In questo piano, la creazione della tensione sociale costituisce l’innesco di questo attacco il quale avrebbe poi assunto forme criminose differenti:

  • la guerra psicologica e il condizionamento sociale;

  • la strage (Piazza Fontana, Gioia Tauro, via Fatebenefratelli, Italicus e Piazza della Loggia);

  • il colpo di stato fallito (golpe Borghese);

  • la cospirazione strisciante (“Rosa dei Venti”);

  • l’involuzione autoritaria attraverso riforme progressive dell’assetto legislativo e costituzionale.

    La finalità dell’intera strategia trova una sua ragione nel quadro internazionale che vede l’Italia inserita nel Patto Atlantico. In questo contesto geopolitico, la presenza e la crescita elettorale di partiti di sinistra (PCI e PSI) e le aperture verso queste forze di parte della DC sono considerate pericolosi fattori da disinnescare, anche con azioni violente capaci di creare paura (e conseguente richiesta d’ordine) nella popolazione colpita.

    L’occultamento delle vere ragioni della strategia della tensione ha avuto l’effetto di presentare per anni gli eventi criminosi come tanti “effetti senza causa”, rispetto ai quali l’emersione di verità parziali (p.es. il concorso di forze neofasciste) non è riuscita a rendere effettiva giustizia delle vittime, lasciando un buco nero nella coscienza democratica dell’Italia. Questo buco nero può essere in parte colmato con un uso attento e profondo della memoria.

Oggi, grazie alla de-secretazione di numerosi documenti, siamo in grado di ricostruire quel periodo storico mettendo in luce i meccanismi adottati per mettere in crisi il processo democratico italiano ed evidenziando le tensioni, le paure e le reazioni delle generazioni che vissero quel periodo. Conoscere la strategia della tensione a partire dalle ricadute avute sulle persone permette di riconoscere:

  • la Costituzione italiana come baluardo di democrazia, libertà e diritti e, in quanto tale, obiettivo permanente della strategia della tensione;

  • il potere condizionante esercitato dallo Stato sulle persone (paura, tensione, limitazioni delle libertà fondamentali);

  • la sopravvivenza storica del “fascismo” in Italia dopo la seconda guerra mondiale, spesso in forme di collusione con apparati statali;

  • i rischi di involuzione autoritaria dalla democrazia (meccanismi, dinamiche, modalità differenti);

  • il prezzo di sangue pagato per la difesa della Costituzione nel dopoguerra;

  • l’eredità lasciata da quel periodo storico sul presente e il ripetersi, in forme nuove anche non

    violente, dei rischi di involuzione democratica;

  • il senso dell’antifascismo militante.

    GRUPPO DI PROGETTO

    Elena Ruzza (attrice)
    Matteo Cantamessa (regista)
    Gian Mario Gillio (giornalista)
    Davide Rigallo (esperto politiche internazionali)
    Stefania Barzon (psicologa)
    Claudio Geymonat (giornalista)